Sera autunnale, la temperatura consente di mettere in tavola un classico piatto emiliano penne al ragù.
Occorre un vino sanguigno, tosto il piatto è impegnativo, rustico deciso.
Montecucco mi pare una buona scelta, a base sangiovese con un piccolo saldo di uve francesi ( 90% sangiovese + cabernet sauvignon – merlot e sirah).
Stappiamo una mezzora prima di cena, versando subito il solito mezzo bicchiere.
Prima annusata, si nota subito l’annata calda, alcool leggermente sopra le righe, frutto perfettamente maturo (mai oltre questo punto).
Eccole le penne, normalmente untuose, sapide, abbondanti e abbondantemente condite. Manzo e maiale, ovvi a la prevalenza del primo, compongono questa salsa.
Prima forchettata, di nuovo il bicchiere al naso, e vai di piccolo sorso. Ora esce, prorompente, una nota di pomodoro secco netta, posto su un letto di frutti neri. L’alcol si è chetato.
In bocca è deciso, ottimo l’equilibrio, potenza muscolare. Niente ciccia o inutili orpelli. Schietto, dritto come come un buttero di Maremma.
Finisce bene, lasciando la bocca sgrassata con un ritorno dello stesso pomodoro secco avvertito al naso.
Pronto da bere, adatto alla vendita anche a bicchiere, ha ancora lunga vita davanti se volete lasciarlo in cantina.
Bel rapporto qualità prezzo.
PS abbiate pietà degli occhi dei cinquantenni, benissimo le tante info in etichetta, ma fate in modo siano leggibili!