Quando si tocca “Il fondo del barile” si è messi proprio male! “Il fondo del barile” è la rubrica di Sorgentedelvino.it dedicata alle assurdità del mondo del vino, quelle piccole o grandi notizie su cui non resta altro da fare che berci sopra un bicchiere di buon vino aspettando che in un modo o nell’altro il barile… torni a riempirsi!

Falso d’autore (rifermentato in bottiglia)
Anche nel mondo naturale a volte si trovano falsi d’autore. Eccovi una semplice ricetta per un grande, perfetto, inimitabile rifermentato in bottiglia.

Cotarella “uom fatale” del vino industriale italiano
Cotarella e dintorni, tutto pronto per accedere al mercato e ai finanziamenti della nuova PAC grazie ai suoi innovativi e scientifici vini naturali e senza solfiti aggiunti. E noi? Percossi e attoniti stiamo a guardare l’avanzata del bio-business con tutto il suo apparato di professori, enti e giornalisti all’opera per imbambolare l’opinione pubblica. Ma solo per un attimo…

Illegal!!! L’aceto non è il naturale derivato del mosto
Illegale, inestente, eppure è vivo. E’ naturale, è vino, l’unico vino. E iniziamo con lo sfatare il mito della trasformazione naturale del mosto in aceto. Il mosto non si trasforma in aceto senza batteri acetici e, a volte, manco si riesce con l’inoculo ( o madre che dir si voglia)…

Gino Veronelli, la storia la scrive chi vince
La biografia di Gino Veronelli sul sito della casa editrice che fu la sua è esaustiva ma omette le informazioni sull’ultima parte della sua vita: l’invenzione di Critical Wine, la proposta di Prezzo Sorgente, il lavoro al fianco dei ragazzi dei centri sociali a cui ha dedicato gli ultimi pensieri prima di entrare in clinica nell’ottobre del 2004. Manca quello che è stato il punto di arrivo di una vita dedicata ai produttori veri di vino vero, all’agricoltura contadina e artigianale. Ma è bene evidenziato in caratteri rossi che “La televisione ne aumenta la fama dal 1970 al 1977, di grande ascolto… ” e via l’elenco dei programmi televisivi condotti da lui.
Sicilia DOC
E’ nata la DOC Sicilia. L’ennesima idiozia di chi dovrebbe tutelare la tipicità dei vini.
In difesa del vino…
Lo scorso anno difendemmo il Brunello, in seguito qualcuno difese la Barbera, ora è il turno del Cirò. Bene, benissimo, ma forse è l’ora di attaccare, di cambiare punto di vista.