Serata fresca, pausa in torrido luglio.
La temperatura permette un piatto non propriamente estivo accompagnato da un vino robusto.
Quindi risotto alla milanese e Barbera d’Asti superiore di Ezio Trinchero.
Rubino intenso, limpido, leggerissimo cedimento sull’unghia.
Naso pulitissimo fin dalla prima snasata, giocato su uno sfondo di frutti scuri, da cui escono punte agrumate, sottili quanto nette.
Con l’innalzarsi della temperatura fanno capolino aromi terziari, il cuoio, l’arancia amara.
In bocca è stepitoso, entra riempie con la sua acutezza acida, pulisce il palato dall’untuosità del risotto, finisce lungo ma delicato.
Bevetelo a 18° gradi effettivi, nelle sere estive va bene servirlo anche a 15°.
Accompagnetelo con primi robusti, in stagione con bolliti misti, oppure se volete giocare pesante e stupire i vostri commensali con un gran fritto misto. Formaggi non erborinati, di latte vaccino, a media lunga stagionatura, o carni rosse, arrosti e griglia su tutto.
Uve provenienti da vigne di 25-30-55 anni, vinificate senza aggiunta di lievieti estranei, affinato in botte grande per 3 anni.
Da bere ora, oppure entro dieci anni. Barbera di grande finezza. Chapeau.
Grandissimo rapporto qualità – prezzo, cosa che di questi tempi di certo non guasta.
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