vini, persone, territori, tradizioni

vini, persone, territori, tradizioni

Bressan la magia delle vecchie viti sui ciotoli dell’Isonzo

Azienda Agricola Bressan(Friuli Venezia Giulia – Gorizia)   Esitono viticoltori che badano esclusivamente al profitto, altri invece amano la propria terra, le proprie viti e i loro vini. Fulvio Bressanappartiene alla seconda categoria.

antica vite di schioppettino

La foto esplica questo, un piede franco di schioppettinoposto in una vigna centenaria. Vigne così si conservano solo per amore. Siamo a Farra d’Isonzo, a pochi passi dalla Slovenia, le vigne sono poste sui terreni prossimi al fiume Isonzo, le radici devono farsi strada tra i ciotoli di fiume.

il suolo delle vigne di Bressan

La filosofia in vigna è semplice: selezione esclusivamente massale, impianti fitti, potature corte, pochi trattamenti solo con rame e zolfo, sistemici banditi. Le erbe in vigna vengono eliminate con arature superficiali. Nessuna irrigazione, nemmeno di soccorso, al contrario di parecchie aziende limitrofe che usano l’irrigazione in modo sistematico con impianti fissi o doccioni da mais. Le rese sono naturalmente limitate, non occorre la vendemmia verde, sia per il modo di operare in vigna , ma soprattutto anche dall’età delle vigne che è in media molto elevata. Stessa filosofia non interventista  in cantina. Lieviti autoctoni, nessun additivo, lunghe o lunghissime macerazioni a seconda dei vitigni e delle annate. Acidità e tannini estratti vengono domati dai lunghi affinamenti in botti e dalle ancor più lunghe soste in bottiglia, pignolo e schioppettino, ad esempio, vengono commecializzati a 10 anni dalla vendemmia. I risultati sono vini addatti a lunghissimi invecchiamenti, specie se conservati nel modo giusto, bottiglie coricate in una cantina fresca con temperatura costante. Vini da acquistare nel millesimo di nascita di un figlio, per aprirli nel giorno del suo diciottesimo compleanno.

bressan4

Le uve (ed i vini) sono le classiche friulane, pignolo, schioppettino,refosco, merlot e cabernet a bacca rossa, tocai (ora friulano, ma noi piace ancora chiamarlo tocai), pinot grigio, malvasia istriana, ribolla e verduzzo.

La nostra visita finisce davanti ad un prosciutto (tre anni di stagionatura) fatto dal grande Nereo secondo l’uso locale. Sapore incredibile, effetto fondente delle fette sulla lingua, ha degnamente accompagnato un panoramica sui bianchi macerati della zona e non solo, su cui torneremo presto con un apposito articolo.

Ringraziamo la famiglia Bressan per la spendida accoglienza, torneremo presto a parlare dei loro vini rossi, appena la temperatura si farà fresca

Ultimi articoli
nerello di enotrio

Il Nerello di Nunzio

O meglio della familia Puglisi. Etna, versante nord, 650 mt slm La bottiglia da aprire quando vuoi andare sul sicuro, bottiglia che mette tutti d’accordo,

bottiglia e bicchiere di Stralustro di Guccione

Stralustro 2008 – Guccione

Tra storia e preistoria, la lunga vita del cataratto. A volte riemergono bottiglie dimenticate. Quando apri questi vini, fatti senza aggiunte se non un pizzico

anatrino in bottiglia e nel bicchire

Anatrino – Carlo Tanganelli

Anatrino in bottiglia e nel bicchiere Trebbiano toscano, breve macerazione Siamo in Val di Chiana, (Arezzo) dove Marco Tanganelli, one man band dell’azienda, fa l’agricoltore