vini, persone, territori, tradizioni

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Categoria: attualità

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Una questione d’etichetta!

Si torna a parlare di etichetta trasparente per i vini, ovvero della necessità di pubblicare gli ingredienti in etichetta: da anni l’associazione Contadini Critici insiste su questa richiesta ora abbracciata anche da Vini Veri. Pubblichiamo qui il testo ricevuto da Contadini Critici che oltre a motivare la necessità di un’etichetta trasparente ripercorre le tappe dell’approvazione del regolamento per il vino biologico in un momento in cui gli attacchi al movimento del vino naturale stanno diventando sempre più frequenti. Ci auguriamo che possa servire da stimolo per riaprire un confronto su questi temi.

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La lettera al Gambero Rosso dalle associazioni dei vini naturali

Per chi non ha seguito la vicenda, il Gambero Rosso il mese scorso ha mobilitato le proprie firme migliori attaccando i vini naturali sulla base di poco fondate e dettagliate illazioni, ma non tutto il male viene per nuocere: questo attacco per la prima volta in 10 anni ha consentito alle 4 associazioni che in Italia rappresentano i produttori di vini naturali (anche se ne associano solo una piccola parte) di uscire con un documento unitario, la lettera di replica inviata al Gambero Rosso porta infatti le firme di Vini Veri, Renaissance des Appellations – Italia, Vinnatur e Vi.Te, la neonata associazione che gestisce il salone naturale a Vinitaly. Ovviamente Gambero Rosso ha comunicato che non avrebbe pubblicato la lettera e questa ha cominciato a circolare attraverso la pubblicazione su Intravino, poiché non tutti seguono quel sito la riprendiamo qui.

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Gli ingredienti del vino in etichetta?

Il vino è l’unico alimento e l’unica bevanda in commercio esentata dall’indicazione degli ingredienti in etichetta. Questa esenzione consente l’impiego di prodotti e additivi enologici senza informarne il consumatore. Mettere fine a questa esenzione è una delle strade possibili per ridurre la confusione sullo scaffale di un’enoteca o di un negozio tra vino biologico, biodinamico, naturale, convenzionale, certificato, non certificato, con un marchietto o con un altro marchietto

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Annata 2007, un altro modo di intendere il Barolo

I Barolo 2007 sono emblematici. Non è difficile notare il filo conduttore che lega le caratteristiche primarie dell’annata 2007 con quelle dei millesimi precedenti, in particolare 2000, 2001 e 2004.
Sembra che finalmente siamo giunti a dover cambiare modo di intendere il Barolo. Dobbiamo dimenticarci vini da attendere per parecchio tempo al buio della cantina, da far riposare per poter levigare le durezze giovanili. Quante volte si sente dire che il Barolo è un vino da invecchiamento, da aspettare, da non bere giovane. Ecco, a me sembra che oggi questo vino sia pienamente e facilmente leggibile in tutta la sua qualità anche appena messo in commercio.

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Vigne della Valsusa ai tempi del TAV

Non è questo il luogo dove discutere del Tav (treno ad alta velocità) Torino Lione.

Quello che ci preme è dare voce a chi la valle la difende da sempre. I vignaioli e i contadini Valsusini che oggi si vedono negata o fortemente ridotta la possibilità di accedere a campi vigne e cantine.

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Vignaiolo, come produttore di beni pubblici

Terza tappa della tavola rotonda “Vignaiolo bene comune, la viticoltura come presidio del territorio”. Riportiamo qui l’intervento del Prof. Gabriele Canali, docente di Economia Ambientale ed Agroalimentare presso l’Università Cattolica di Piacenza.

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Il vignaiolo come custode dei saperi locali, tradizionali, comunitari

Riprendiamo qui l’intervento di Corrado Dottori, vignaiolo marchigiano de La Distesa, tenuto il 4 marzo 2011 alla tavola rotonda Vignaiolo bene comune, la viticoltura come presidio del territorio. “…Lo so, me ne rendo conto: il mio è il sogno di una controrivoluzione. Ma è un sogno di cui, assolutamente, non possiamo fare a meno. Forse, nella stessa misura in cui riusciremo a trasformare questo sogno del vino genuino e artigianale in una realtà, riusciremo anche ad arginare, e poi ad annullare, lo spaventoso progresso degli inquinamenti dell’aria che respiriamo, dell’acqua che beviamo, dei fiumi, delle spiagge e delle campagne, tutto il veleno che ci minaccia di morte…”

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Vignaiolo bene comune: la viticoltura come presidio del territorio

Venerdì 4 marzo 2011 in apertura della terza edizione di Sorgentedelvino Live si è tenuta la tavola rotonda Vignaiolo bene comune, la viticoltura come presidio del territorio. Cinque interessanti interventi per evidenziare come i vignaioli e i contadini costituiscano oggi un bene comune di tutta la collettività e perché oggi la persistenza del loro modo di lavorare è a rischio.

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L’avanzata del bio-business. Storia di fortuite e fortunate coincidenze

Il problema nasce nel 2003 quando i paesi emergenti strappano al WTO l’accordo sulla graduale eliminazione dei sussidi all’agricoltura. L’Europa è stato il maggiore erogatore mondiale di sussidi all’agricoltura dal secondo dopoguerra fino ad oggi. Attualmente è in discussione presso la Commissione Europea la nuova PAC (Politica Agricola Comune) che sarà in vigore dal 2014 al 2020, e il primo documento programmatico è stato diffuso dalla Commissione il 18 novembre scorso.

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Terra Trema / Critical Wine: Quando tutto il cibo era naturale

Ci avviciniamo alla quarta edizione di Terra Trema, continuazione ideale di quel Critical Wine voluto da Luigi Veronelli e realizzato per la prima volta nel 2003 insieme ai ragazzi del Leoncavallo di Milano. A distanza di sette anni da quella prima edizione abbiamo chiesto a Paolo Bellati, che fa parte del gruppo organizzativo del Folletto 25603, di raccontarci questa esperienza e il senso che ha nella realtà agricola e sociale di oggi l’esperienza Terra Trema / Critical Wine.

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