
A tavola con il Grignolino
Una bellissima serata organizzata da Mauro Musso, presso La Limonaia di Torino, dove il Grignolino e la cucina di Cesare Grandi si incontrano.
Una bellissima serata organizzata da Mauro Musso, presso La Limonaia di Torino, dove il Grignolino e la cucina di Cesare Grandi si incontrano.
Nel corso della 6a edizione di Sorgentedelvino LIVE abbiamo avuto il piacere di ascoltare il racconto del Prof. Orlando Sculli riguardo gli antichi vitigni da tutto il Mediterraneo ritrovati in Calabria. Pubblichiamo questo suo bellissimo articolo, convinti che il salvataggio della millenaria biodiversità dei nostri semi e delle nostre piante costituisca una garanzia per il nostro futuro ma anche che è oggi davvero necessario guardare alla terra con occhi diversi. Buona lettura e buona scoperta.
I Dolomitici, 11 vignaioli trentini, hanno presentato il Ciso, vino ottenuto da un vigneto a piede franco ultracentenario in Trentino con vinificazione naturale. Il vitigno è il Lambrusco a foglia frastagliata, varietà tipica trentina che è stata soppiantata nel tempo da vitigni più moderni. E’ stata anche l’occasione per sapere qualcosa di più sulle tradizioni agricole e vitivinicole trentine
Per prima cosa i ringraziamenti al “Dottore”. Valentino Rossi non c’entra questa volta stiamo parlando di Alfonso Arpino, dei suoi vini, delle vigne centenarie di Tramonti.
Un grazie di cuore per averci donato un rosso 2005, un bianco stessa annata e un rosato 2007. Bianco e rosato sono prodotti in poche centinaia di bottiglie ( che spariscono subito), capita davvero raramente di poter assaggiare questi vini, sopratutto con qualche anno di cantina sulle spalle.
Dal bicchiere quotidiano alla riserva da invecchiamento, dal vivace al passito dolce, dal vino dozzinale a quello di fascia alta, è il vitigno più flessibile d’Italia. Ci si può ricavare tutto e forse ancora di più. Come esempio abbiamo preso ( e bevuto con grande piacere) i vini di Bruna Ferro, azienda agricola Carussin di San Marzano Oliveto – Asti, che di barbere ne produce ben 5 tipologie.
A partire dalla degustazione di Barbera svoltasi all’azienda agricola Carussin, ho pensato di svolgere qualche riflessione personale inerente al vitigno in questione, il quale dà origine ad uno dei miei vini preferiti a cui devo moltissimo in termini di passione.
A seconda della tua posizione di ossevatore, le vigne sono sotto o sopra. Mai di fianco, a destra o a sinistra. Il salire, lo scendere costano fatica tanta fatica. Piccole scale di pietra incastonate nei muri a secco. Dal fondovalle, dal fiume, dai trecento metri, ci si inerpica da una piccola terrazza all’altra con pendenze da condotta forzata.
Ci si chiede come mai la Valpolicella, zona così antica e vocata, di grande produzione vinicola, abbia pochi sostenitori della viticoltura biodinamica e dei metodi naturali; per i pochi “naturalisti” la motivazione sta forse nella redditività facile di una doc come quella dell’Amarone.
E’ passato tanto tempo da quando la Sicilia era nota nel mondo del vino più per i silos su ruote che si dirigevano a nord di Roma, per tutta Europa e fino al 54° parallelo, che per i suoi vitigni. Negli ultimi 30 anni si è rivelata come una delle regioni più dinamiche non solo nel miglioramento della qualità dei vini, ma anche nel percorso di valorizzazione dei vitigni tradizionali, grazie soprattutto a piccole aziende che cercano di garantirne la sopravvivenza.
Decido di arrivare per la strada tortuosa, per godermi l’autunno delle vigne di Langa. Piano piano le foglie appena ingiallite del nebbiolo lasciano spazio al rosso, intenso quasi violento del dolcetto. Ci siamo, il profilo delle colline si fa più duro, gli affluenti del Tanaro hanno lascito segni profondi. Via di corsa al luogo di ritrovo del Dogliani 2.0.
La DOC Vernaccia di Oristano, vino culto dell’enologia della Sardegna fino agli anni 80, è da diversi anni in regressione, ma per la sua particolarità e per l’eccellenza che spesso è in grado di esprimere merita di essere salvata e valorizzata.
Questi Dolcetti assaggiati nella degustazione tenutasi a Cascina degli Ulivi il 5 maggio 2010. Un grande grazie a Stefano Bellotti e tutto il suo staff per l’ospitalità (ambiente spendido e stuzzichini confezionati con i prodotti biodinamici dell’azienda buonissimi). Grazie anche a tutti i produttori che sono intervenuti arricchendo la degustazione con le loro opinioni e a quelli che ci hanno fornito i campioni in assaggio.
O meglio della familia Puglisi. Etna, versante nord, 650 mt slm La bottiglia da aprire quando vuoi andare sul sicuro, bottiglia che mette tutti d’accordo,
Il vino naturale è vivo e vegeto. Alive and kicking, come cantavano i Simple Minds negli anni Ottanta. Certo, molte cose sono cambiate da quando
Pubblichiamo qui la traduzione dell’articolo di Alice Feiring comparso sul New York Times il 7 dicembre 2019. Una brillante riflessione sullo stato dell’arte che merita di essere letto fino in fondo.
Tra storia e preistoria, la lunga vita del cataratto. A volte riemergono bottiglie dimenticate. Quando apri questi vini, fatti senza aggiunte se non un pizzico
Anatrino in bottiglia e nel bicchiere Trebbiano toscano, breve macerazione Siamo in Val di Chiana, (Arezzo) dove Marco Tanganelli, one man band dell’azienda, fa l’agricoltore
Sorgentedelvino è un progetto di conoscenza del vino curato da
Echofficine Associazione Culturale
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