
Il Nerello di Nunzio
O meglio della familia Puglisi. Etna, versante nord, 650 mt slm La bottiglia da aprire quando vuoi andare sul sicuro, bottiglia che mette tutti d’accordo,
Le recensioni dei vini prodotti in Sicilia pubblicate da Sorgentedelvino.it, vini naturali, di tradizione e di territorio
O meglio della familia Puglisi. Etna, versante nord, 650 mt slm La bottiglia da aprire quando vuoi andare sul sicuro, bottiglia che mette tutti d’accordo,
Stappiamo un “Notti stellate 2010” di Davide Bentivegna in arte Etnella. Un rosso (anche) per l’estate che dalle pendici dell’Etna allieta la nostra torrida estate emiliana. Nerello Mascalese quasi in purezza dal tannino levigato già molto piacevole ora, ma destinato a migliorare ancora nei prossimi anni con l’aiuto del tempo e della bottiglia
Bella interpretazione del classico vitigno siciliano questo Nero d’Avola di Bosco Falconeria, una bottiglia dall’ottimo rapporto qualità prezzo. Agricoltura biologica, vinificazione con lieviti indigeni. Da il meglio abbinato alla cucina isolana.
“Wednesday Morning, 3 AM – The Sound of Silence”. Originale come questo brano, ideale colonna sonora. Ovviamente Simon and Garfunkel. Un silenzio che urla la tranquillità dell’alta collina dell’interno siciliano. Calore e freschezza, territorialità e diversità. Autore Porta del Vento, territorio Camporeale (Palermo), agricoltura biodinamica.
Francesco Guccione, vignaiolo biodinamico siciliano ha lavorato sodo per darci questo vino: un rosso siciliano da uve autoctone, il perricone e il nerello mascalese in parti uguali. Due bei vitigni, una bella mano, una bella sensibilità quella della persona che l’ha prima immaginato e poi seguito nel suo evolversi. Vinificazione naturale, lieviti autoctoni, adatto ad un medio invecchiamento
Meno di duemila bottiglie prodotte per questo vino territoriale ed essenziale fin dalla concezione, un Nero d’Avola che riesce a coniugare bevibilità e complessità a dispetto di una struttura che risulta ancora da smussare a causa dell’età. Non vi aspettate un rosso rotondo all’insegna dell’avvolgenza, perché il lavoro effettuato da Antonio e Natalia Simeti è chiaramente finalizzato a garantire bevibilità e versatilità ad un vino troppo spesso frainteso e avvilito nelle proprie possibilità espressive.
Continua a rappresentare una delle interpretazioni più convincenti del Catarratto in purezza, questo Porta del Vento: corpo e bevibilità, versatilità e territorialità, tutto riesce a convivere in equilibrio in questo bianco che lascia anche presagire buone prospettive in termini evolutivi. Un vino ben fatto, insomma, figlio di un territorio particolare e di una scelta inequivocabilmente naturale.
Figlio di un’annata non semplice, il Gibril è figlio di una concezione che mira a privilegiare gli aspetti meno irruenti della viticoltura siciliana, controbilanciando gli eccessi. Lo produce un viticoltore che si sta imponendo all’attenzione degli appassionati per le scelte coraggiose che caratterizzano il suo operato: Francesco Guccione. Questo vino esprime una natura fragile e tenace allo stesso tempo
Solitamente non usiamo il decanter, ma a volte ne vale la pena. All’apertura della bottiglia si notavano più odori che profumi, ed anche all’assaggio il vino risultava scisso nelle sue componenti. Una decisa girata nell’Ovarius e la musica cambia completamente.
Senza solfiti aggiunti, eppure nel bicchiere è di un bel paglierino intenso, limpido e brillante. Al naso è giovannissimo, fresco, con note di pesca gialla, fiori, leggeri agrumi. In bocca è scattante, nessuna nota ossidativa, presenta una acidità decisa, quasi citrina, sapido.
O meglio della familia Puglisi. Etna, versante nord, 650 mt slm La bottiglia da aprire quando vuoi andare sul sicuro, bottiglia che mette tutti d’accordo,
Il vino naturale è vivo e vegeto. Alive and kicking, come cantavano i Simple Minds negli anni Ottanta. Certo, molte cose sono cambiate da quando
Pubblichiamo qui la traduzione dell’articolo di Alice Feiring comparso sul New York Times il 7 dicembre 2019. Una brillante riflessione sullo stato dell’arte che merita di essere letto fino in fondo.
Tra storia e preistoria, la lunga vita del cataratto. A volte riemergono bottiglie dimenticate. Quando apri questi vini, fatti senza aggiunte se non un pizzico
Anatrino in bottiglia e nel bicchiere Trebbiano toscano, breve macerazione Siamo in Val di Chiana, (Arezzo) dove Marco Tanganelli, one man band dell’azienda, fa l’agricoltore
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