Paterna propone un Chianti Colli Senesi dall’impressionante facilità di beva. Un vino gioioso giocato sull’equilibrio di corpo, tannini, alcol e acidità.
“… fare vino naturale è un lavoro a togliere…”
Paterna è una microcooperativa agricola attiva fin dagli anni 70. Una realtà esemplare non solo per i propri prodotti, ma è stata, ed è tuttora, una fucina di idee per, almeno, il movimento agricolo biologico toscano. Claudia, Tamara e Marco oltre al vino producono, olio, ortaggi, fragole e salumi. Gestiscono un piccolo, vero, agriturismo dove ci si sente accolti e non clienti. Un luogo lontano dai patinati agriturismi della Toscana vip, un luogo dove vivere, mangiare e bere la campagna.
Ma veniamo a questo gioiellino di Chianti “Colli Senesi”. Sangiovese 90%, colorino del Valdarno, canaiolo, ciliegiolo per il restante 10%.
Rubino nel bicchiere, limpido.
Fiori, frutta rossa, sensazioni terrose si alternano al naso, mai uguali a se stesse se si ha pazienza di stare con il naso nell bicchiere. Ma la primo sorso questa pazienza scappa via, un sorso tira l’altro, chiama il cibo e lo accompagna fino alla fine, troppo veloce, della bottiglia.
Non è uno di quei chianti mastodontici figli di una enologia anni 90 tutta concentrazione e legno piccolo nuovo, è un vino gioioso giocato sull’equilibrio di corpo, tannini, alcol e acidità. Impressionante facilità di beva.
Pronto da bere da subito non disdegna di stare qualche annetto in cantina ad affinarsi, soprattutto in annate belle come questa 2010.
Vino a tutto pasto, non disdegna formaggi non troppo stagionati o una bella grigliata, così come le minestre tradizionali toscane.
Rapporto qualità prezzo incredibile, non capita spesso di spendere solo 6 euro per un gioiello della campagna toscana.