L’altra faccia di Montalcino, quella renitente alle convocazioni del marketing e delle guide, trova in Santa Maria una realtà di riferimento sotto ogni punto di vista. Il Brunello di Marino Colleoni – persona estremamente gradevole, dotata di un’umiltà e di una simpatia fuori dal comune – dice tutto a questo riguardo: è un vino realizzato nel segno della naturalità e della tradizione, regolarmente contraddistinto da un’eleganza non affettata e da una grande personalità, lasciti inequivocabili di un vitigno straordinario come il sangiovese. Analogamente a tutti gli altri millesimi, questo 2003 è testimonianza fedele dell’annata: per questo lo troverete già adesso piuttosto avanti nell’evoluzione, fruibile e godibilissimo seppur ancora non compiuto né in parabola discendente. Prodotto in sole duemila bottiglie.
Colore rubino granato vivo. Al naso, l’impatto è intenso, esuberante e di apprezzabile profondità. Viola passa, ribes, ciliegia sotto spirito, richiami speziati, sottobosco, chiodi di garofano. A sorprendere sono soprattutto una vivacità non scontata in rapporto all’annata e un’eleganza quasi aristocratica ma non artificiosa. In bocca conserva un buon dinamismo, grazie a un tannino vivace anche se levigato. Il frutto è espresso compiutamente, alcool e acidità si amalgamano puntellando saldamente la progressione in un quadro di gradevolezza e bevibilità. Buona continuità gusto – olfattiva, chiusura da Brunello con una nota balsamica a prolungare la freschezza e scandire ritorni gradevoli.
Abbinamenti consigliati: quelli classici con pappardelle al sugo di lepre e selvaggina in genere, ma anche brasato di manzo, salumi saporiti e formaggi grassi a lunga stagionatura.
Note di degustazione a cura di Marco Arturi