Vecchie vigne su terreni storicamente vocati del Monferrato, tanta passione e tanta competenza hanno portato Crealto a proporre da subito vini territoriali e molto ben fatti: Grignolino, Barbera e Nebbiolo. Una giovane azienda da seguire con attenzione.
Barbera, nebbiolo e grignolino. Queste le uve che crescono sui 5 ettari vitati curati dai ragazzi di Crealto sulle colline del Monferrato Casalese. Genovesi d’origine 4 giovani (2 uomini e 2 donne) nel 2008 hanno acquistato una vecchia cascina con vigneti per realizzare il proprio progetto enologico e di vita nella natura. Hanno scelto molto bene, non solo per la stupenda posizione panoramica da cui si domina tutta la valle, la pianura e il cerchio delle montagne lontane, ma anche perché estremamente vocati per i vitigni tipici piemontesi e in particolare per il grignolino che Eleonora Costa e Luigi Armanino hanno saputo in questi anni valorizzare e far conoscere in una delle sue vesti migliori.
I vigneti di grignolino (2 ettari) sono i più vecchi, hanno ormai sessant’anni, sono stati i primi impiantati dal precedente proprietario Carlo Quarello detto anche “il maestro del grignolino”. Ma anche quelli di Barbera (2ha) e Nebbiolo (1ha) hanno già superato la giovinezza avendo ora più di vent’anni e iniziano ora a dare quei vini complessi ed equilibrati che caratterizzano i vini da vecchie vigne. Le scelte di lavoro fatte in vigna sono state da subito orientate al rispetto per le piante, l’ambiente e le persone: viticoltura sinceramente biologica e non interventista con qualche sconfinamento nella biodinamica con l’uso di alcuni preparati. I vigneti hanno una densità di impianto di circa 5000 piante per ettaro allevate a guyot semplice con rese al di sotto dei 50 quintali per ettaro. Il terreno, argilloso – gessoso, è esposto a sud – sud ovest con pendenza media.
Il desiderio di fare vino secondo una precisa idea è stato il motore di tutto il progetto: oltre ad avere studiato enologia e frequentato corsi di degustazione, si sono creati sul campo una bella esperienza e una profonda conoscenza del vino arrivando a fare il proprio con un ricco bagaglio culturale non solo tecnico, ma anche di amore per il vino e piacere di scoprirlo bevendolo. Non è un caso che molti bravi produttori di vino siano anche attenti bevitori capaci di cogliere le potenzialità di un luogo, di un vitigno, di una bottiglia.
La cantina è ampia e ordinata, poca tecnologia e diversi contenitori di vinificazione, la curiosità e la voglia di conoscenza hanno infatti condotto Eleonora e Luigi a sperimentare sulla barbera diversi affinamenti portandoli oggi a proporre 3 etichette: Agricolae è la Barbera più semplice ottenuta con affinamento in solo acciaio ottimo anche come vino quotidiano nonostante i suoi 15 gradi, La Svolta è una Barbera superiore con un anno di affinamento in botte grande e dalla vendemmia 2010 si aggiunge la Vis, ancora una volta la base è la Barbera superiore ma affinata per un anno in anfora, o per essere più precisi in giare di terracotta prodotte in Toscana. Non parliamo di anfore perché queste hanno forma conica (a punta) e vengono solitamente interrate, mentre le giare hanno fondo piatto per poter essere appoggiato a terra, erano tipicamente usate in Toscana per contenere l’olio. Ma resta il Grignolino Marcaleone il vino più affascinante che esce con l’etichetta di Crealto e di lui Eleonora e Luigi scrivono: “Vino scandalo, vino dispari, vino difficile e poco redditizio ma profondamente amato.”
Tratto comune di tutti i loro vini facilmente percepibile è un grande rispetto per la materia con cui si trovano a lavorare, le loro uve, ma anche un’estrema pulizia sia al naso che in bocca e una bella ricchezza aromatica anche sui vini che si vorrebbero più semplici.
Accanto ad Eleonora e Luigi, i loro soci si occupano principalmente dell’accoglienza nell’agriturismo davvero molto curato dove è possibile sia soggiornare in ampie e confortevoli camere con vista che sedersi a tavola per gustare i piatti della tradizione e della campagna ad un eccellente rapporto qualità prezzo. E questo è un velato suggerimento ad andare a visitare Crealto godendo di una pausa pranzo o di una cena di ottima qualità.
Un’ultima nota va alle persone, da cui non si può scindere il vino: grande consapevolezza del ruolo del vignaiolo in vigna e in cantina, ma anche della situa ione agricola e del proprio territorio. A chiudere un cerchio di una piccola azienda da seguire con costanza nel tempo: visto l’esordio non possiamo che aspettarci grandi vini nei prossimi anni.