Come mantenere oggi l’identità dei vini naturali? Cosa è cambiato in 10 anni? Ne abbiamo parlato con Luca Gargano, ideatore di Triple A e presidente di Velier
Circa 10 anni fa Luca Gargano è stato il motore in Italia del movimento dei vini che oggi chiamiamo naturali, riassumendo drasticamente: nel 2001 scrive il Manifesto dei vini Triple A, nel 2002 crea le Triple A e le presenta a Vinitaly 2003, l’anno successivo ha portato un gruppo di vignaioli italiani fuori da Vinitaly per la prima Villa Favorita. E’ quindi con lui che ci siamo sentiti di parlare per capire cosa è cambiato nell’ambito del vino, e dei vini naturali in particolare, in questi 10 anni.
Sorgentedelvino.it : Ci siamo visti nel 2008 quando abbiamo aperto Sorgentedelvino.it e ci hai raccontato come è nata la necessità di ritrovare il vino distanziandosi dal vino industriale (qui l’intervista “Capire il lavoro agricolo per capire il vino” ). Sono passati più di dieci anni da quando è nato il movimento dei vini naturali, cosa è cambiato da allora?
Luca Gargano: All’epoca dire che il vino era diventato industriale era qualcosa che faceva male alle mie orecchie e avevo quasi vergogna a pronunciare queste parole. Ho detto onestamente “Ci hanno rubato il vino” e questo ha creato un attacco molto forte da parte della lobby che si è subito schierata contro, abbiamo avuto clienti che sono stati minacciati di perdere la stella Michelin se avessero tenuto i vini Triple A. Ma non potevo non denunciare questo o la gente avrebbe pensato che tutti i produttori facessero i vini con l’uva, con i pantaloni di fustagno, a togliere l’acino malato, ecc.
Sorgentedelvino.it: Dopo l’approvazione del disciplinare del vino biologico vedo invece che tutti tentano di appropriarsene…
Luca Gargano: ti leggo l’introduzione al nuovo catalogo Triple A perché centra con quello che tu stai dicendo. Prima c’è stato l’attacco della lobby, poi la lobby ha capito che c’era un mercato, ha lavorato 10 anni per cambiare le leggi, si è impadronita del vino biologico e tra 5 anni tutti i vini saranno biologici fatti con i lieviti OGM, tanto per sintetizzare il concetto. Il nuovo business adesso è quello di selezionare il lievito migliore del tuo vigneto, fanno un business 100.000 volte più grande perché fanno spendere 10.000 euro per uno.
Io ho spostato un po’ il discorso. Quando ho cominciato a parlarne molti non sapevano neppure che il vino si faceva tramite i lieviti. Ma oggi i discorsi che facevamo 10 anni fa sono quasi banali: gli operatori hanno capito cos’è un vino naturale, forse i consumatori non ancora, ma abbiamo fatto molti passi avanti. Oggi il vero obiettivo è creare la connessione col fatto che le migliori espressioni di ogni terroir, quindi i migliori vini, non possono che provenire da vini naturali, non tutti i vini naturali sono buoni, ma questo non deve diventare una critica al vino naturale.
Cento anni fa c’erano Mouton Rothschild, Biondi e Santi, poi c’era un vino schifoso, adesso invece attaccano i vini naturali perché puzzano, ma non parliamo di questi: i vini buoni non possono che essere fatti in modo naturale. Non c’è ancora questa associazione, è vissuto quasi come un aspetto verde, allora il vino biodinamico è naturale, la terra andrà avanti… Io invece voglio dire che i migliori vini del mondo non possono che venire da dei vini fatti in una certa maniera, con un certo rispetto della terra, con una certa tecnica.
Tecnica è una bellissima parola, vuol dire arte, tecnologia al contrario è la standardizzazione della tecnica. La tecnica, il savoir faire, sono enormemente importanti, ce l’hanno dei veri contadini e spero che un giorno questi siano riconosciuti come dei veri miti del vino, nel senso buono, quelli che hanno difeso un territorio ed esprimono una vibrazione di quel luogo.
Sorgentedelvino.it: In questi 10 anni è stata costruita una sensibilità verso il pubblico e gli operatori, ma come evitare oggi che il vino industriale si venda come vino naturale? Come riuscire oggi a mantenere l’identità?
Luca Gargano: oggi la lobby che controlla tutti i governi del mondo, e la Comunità Europea che controlla gli stati nazionali, hanno creato leggi di cui si vergogneranno quando saranno nel cielo o dove saranno.
La cosa che mi da più fastidio è vedere come è stato distrutto il concetto della AOC, della DOC che è stata una delle ultime leggi magnifiche che ha fatto l’uomo, negli anni Trenta uno arriva a dirti: “Sappiamo da 500 anni che questo pezzetto, questi 200 mq sono Clos de Beaujeu” i frati gli avevano fatto un muro intorno e gli riconosciamo uno status di un certo tipo. E’ una cosa fantastica, difficile anche da spiegare, e oggi tu chiami Barolo un vino fatto con lieviti OGM? Sono i lieviti che trasmutano l’uva in vino e se lo Stato fosse un buon padre di famiglia e non fosse asservito al denaro non farebbe leggi che permettono di usare questi nomi su bambini fatti con lo sperma di un altro.
Sorgentedelvino.it: La situazione oggi è palese per molte persone, ma bisognerebbe trovare il modo di difendersi.
Luca Gargano: Per me oggi ci sono due cose da fare: mettersi d’accordo su un protocollo semplice e investire nella ricerca scientifica.
Facendo un protocollo semplificato impediamo a chi non segue questo minimo di salire sul carretto di una qualsiasi associazione. Penso che siano tutti d’accordo nel dire che il vino per chiamarsi vino deve essere fatto con i lieviti dell’uva, senza trucchi in cantina, da un’agricoltura pulita, almeno su questi punti già tutti sarebbero d’accordo senza parlare di solforosa. Potrebbe esserci una mini-certificazione per cui ciascuno rimane socio della propria associazione Renaissance, Vini Veri, Vinnatur, ma tutti hanno il bollino “pippo” e tutti i pippo hanno seguito questo protocollo semplificato. Ognuno rimane indipendente ma insieme agli altri.
Poi però abbiamo le lobby che stanno facendo vino biologico con gli OGM, le lobby che si sono comprate la scienza. Allora investiamo anche noi sulla scienza, facciamo fare delle ricerche serie lasciando alla scienza piena libertà, sono sicuro che uscirebbero dati eclatanti. Spendiamo dei soldi per studiare gli effetti di un vino naturale rispetto a quelli di un vino convenzionale: ad esempio, quanto alcol hai nel sangue un’ora dopo aver bevuto un vino naturale o convenzionale? Ma possono esserci moltissime altre cose. Spediamo i primi 10.000 euro in analisi per vedere come si possono riconoscere i vini fatti con i lieviti selezionati, poi facciamo questo unico test sui lieviti, perché credo che se un vino è fatto con i suoi lieviti è molto difficile che tu abbia un’agricoltura sballata.
Per me questa vostra domanda è una start up per andare in questa direzione: facciamo una cosa semplice che impedisca di salire sul carro, ma che può anche essere comunicata all’esterno.