La storia di Sorgentedelvino.it ha incrociato le strade di diversi produttori, sia come partecipanti al progetto di informazione, sia come partecipanti alla manifestazione annuale Sorgentedelvino LIVE o come semplici compagni di strada che attraverso il proprio lavoro hanno stimolato la conoscenza di particolari aspetti del mondo agricolo e vitivinicolo. Trovate in queste pagine gli articoli pubblicati nel corso del tempo su loro e sui loro vini.

PecoraNera 2003 – Tenuta Grillo
E’ giunta, l’ora, a 10 anni dalla vendemmia questo vino è un piccolo gioiello, con ancora tanta strada davanti. I nostri complimenti a Guido Zampaglione per aver avuto il coraggio di riproporre, lui che piemontese non è, un antico classico della regione la freisa da invecchiamento.
Il grande sole di San Fereolo, splendidi vini di Dogliani
Il percorso che ha portato Nicoletta Bocca a scegliere la biodinamica come modalità di lavoro in vigna, è stato lungo e tortuoso, come le strade che si percorrono in collina o in montagna, mai una linea retta. Assaggiare i suoi vini e visitare la tana del suo vino a San Fereolo sulle colline di Dogliani racconta anche questo: la storia di un incontro tra una donna, un territorio e la vigna.
Morellino di Scansano 09 – Poggio al Toro
Vincenzo Ciaceri , romano di nascita – toscano di adozione, riesce in questa difficile annata 2009 a darci un Morellino di perfetta adenza territoriale, da uve sangiovese in purezza. Finalmente pare tramontata la moda del “Viola è bello”.

Madrigale 2005 – Costa dei Platani
Piglio questa bottiglia in cantina qualche perplessità, un taglio barbera-cabernet-merlot solitamente è un vino dal carattere internazionale che poco conserva del terroir d’appartenenza. Stappo con una mezz’ora d’anticipo sulla cena, scolmo la bottiglia versandone un mezzo bicchiere nel calice. Non riesco a trattenermi avvicino il naso al bicchiere, ci scappa già un sorriso.
Omaggio a Pino Ratto
Il viaggio per Ovada è costellato dalle prime brume autunnali. Recuperati Aldo e Giovanni ci dirigiamo verso Rocca Grimalda abbondando ben presto la strada principale in direzione della località San Lorenzo cascina Gli Scarsi e Le Olive. Pino ci attende nel cortile di casa; la macchina lacerando il silenzio profondo di questi luoghi lo ha avvertito del nostro arrivo ma guardandolo mentre saluta lentamente con gesto benedicente sembra che sia li da una vita intera. La berretta di lana blu gli dona un aspetto ieratico antico sacerdote di un luogo sacro.

Vercesi del Castellazzo, l’elemento uomo nella composizione di un terroir
Abbiamo incontrato Gianmaria Vercesi, che conduce insieme al fratello Marco l’azienda agricola Vercesi del Castellazzo, storica tenuta agricola e vitivinicola dell’Oltrepò Pavese. Nel suo racconto della terra in cui vive e produce vino emergono le tante sfaccettature di un territorio sospeso tra grandi vini e scelte enologiche poco illuminate…

Tenuta Grillo, vini che esprimono la forza del carattere
I vini di Guido Zampaglione sono una somma di esperienze. Non potrebbe essere altrimenti, considerando il percorso particolare e ricchissimo dal punto di vista umano che ha caratterizzato fino a oggi la storia di questo viticoltore irpino che ha scelto di produrre vini in Piemonte, in Monferrato creando Tenuta Grillo.

Gaggiarone 2006 da giovani vitigni – Alziati Annibale Az. Agricola
Oltrepo Pavese, Roverscala luogo che ha dato i natali alla croatina. Annibale Alziati produce questo vino da uve di un parziale reimpianto della storica vigna tanto cara a Gigi Veronelli…Selezione massale ovviamente, croatina 90% saldo di uva rara.
Ca de Noci, è biologico il lambrusco tradizionale delle colline reggiane
Sulle colline reggiane di Quattrocastella sorge l’azienda agricola Ca’ de Noci guidata oggi dai due fratelli Giovanni e Alberto Masini. Come racconta già il nome l’azienda non è esclusivamente vitivinicola, arrivando ci si trova infatti immersi in un grande noceto, ordinatissimo.
Pignoletto Superiore Monte Rodano 2008 – Vigneto SanVito
Pulito, elegante, dotato di personalità. E’ una bella sorpresa, questo Monte Rodano 2008 che rappresenta forse ciò che il Pignoletto – l’autoctono per eccellenza dei Colli bolognesi – potrebbe essere o diventare, anche se qui in realtà questo vitigno coabita con quantità limitate di sauvignon (7%) e riesling (3%). Bevibile, abbinabile, non eccessivamente complicato ma nemmeno scontato…

I Botri di Ghiaccioforte: tradizione del territorio
Un bicchiere offerto ad una manifestazione di anni fa, un rosso scarico di colore, dall’unghia mattonata, profumi e bocca da vera Toscana. Fu colpo di fulmine. Morellino di Scansano “Vigna ai Botri”. Giancarlo Lanza e Giulia Andreozzi, i titolari, “I Botri di Ghiaccioforte” l’azienda.
Sassaia 2009 – La Biancara
Paglierino intenso, velato. Naso molto pulito, pera alla prima snasata, poi quei sassi al sole una bollente freschezza, quando la temperatura nel bicchiere è ormai troppo alta mela cotta.
Pignoletto Emilia 2006 – Alberto Tedeschi
Finalmente un vino bianco, da invecchiamento, pronto da bere. Oro antico nel bicchiere, limpido e brillante. Naso molto complesso, tra spezie e leggerissimi toni ossidativi, frutta gialla matura, susina, pesca, e un frutto africano, introvabile da noi, dal nome impossibile, tanto netto quanto bello.
900 Ceppi 2007 – Poggio al Toro
Rubino decisamente carico. Al naso frutta rossa matura, sbuffi terrosi, un poco di legno dolce ancora da riassorbire. Potente in bocca, buona spalla acida, alcol ancora non perfettamente integrato. E’ giovane, anzi giovanissimo, con un ulteriore affinamento in cantina diventerà un gran bel sangiovese, toscano fino in fondo, schietto e deciso.
Alberto Tedeschi, dai colli bolognesi un giovane produttore alla riscoperta del Pignoletto
Alberto Tedeschi è uno dei produttori più giovani di Sorgentedelvino.it e uno dei più piccoli: 2 ettari di vigneto in affitto. Si è fatto conoscere in questi anni tra gli appassionati e i frequentatori di Critical Wine e fiere dei vini naturali grazie al suo bel lavoro di recupero del Pignoletto, vitigno a bacca bianca tipico dei colli bolognesi. Ecco cosa ci ha raccontato durante il nostro incontro…
Valmarina 2008 – Il Cerchio Azienda Agricola Biologica
Ecco un vino capace di parlare della propria terra d’origine senza troppe esitazioni: il Valmarina, pur essendo prodotto da persone che provengono da un’altra regione e da altre esperienze, è inequivocabilmente toscano, maremmano e figlio del sangiovese. Una convincente lettura del territorio, insomma, questo 2008 – 4 mila bottiglie circa affinate in acciaio – che si presenta selvatico, rustico e irriverente al punto giusto.
Terralba 2006 – Castello di Lispida
Bianco da tavola veneto, a base di uve Tocai con un piccolo saldo di Ribolla. Serviamo a temperatura di cantina intorno ai 14°, nel bicchiere è di un bel paglierino intenso, limpido e luminoso. Al naso è molto molto mobile, apre su note di bastoncino di liquirizia, quindi frutta gialla, su tutto la susina, e note agrumate.
Nibio Terre Rosse 2006 – Cascina degli Ulivi
Il Terre Rosse è figlio di una mano e di un territorio poco inclini al compromesso, dai quali nasce un vino che riesce a coniugare potenza e bevibilità. L’annata 2006 è prodotta in 6mila bottiglie; dopo un periodo di quaranta giorni di macerazione, il vino affina per un anno in botti grandi di rovere.
Langhe Bianco DOC 2007 – Cà Richeta di Orlando Enrico
Da vitigni internazionali, chardonnay e sauvignon blanc, con qualche piccola aggiunta autoctona. Una sfida , un confronto difficile. Paglierino brillante nel bicchiere. Al naso agrumi prima un pompelmo quindi si sovrappone l’arancia amara,con il trascorrere del tempo fanno capolino il burro, fresco di montagna, e un sottile ed intrigante affumicato.
Notte di Luna 2007 – Ca de Noci
Una bella prova d’autore questo bianco di Ca de Noci. Un vino da tavola davvero particolare ottenuto dalla vinificazione di Moscato bianco, Spergola e Malvasia di Candia aromatica con una macerazione in tino piuttosto lunga e invecchiamento in botte grande.
Chianti Classico 2006 – Montesecondo
Sangiovese, Canaiolo, Colorino, il più classico degli uvaggi per una bottiglia classicissima. Quarantacinque lunghi giorni di macerazione, affinamento in botte da 5 ettolitri. Tutto questo dà un vino di rubino intenso, limpido.