vini, persone, territori, tradizioni

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Fattoria di Bacchereto, dove il Carmignano incontra l’agricoltura biodinamica

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La Fattoria di Bacchereto è una bellissima realtà agricola sulle colline di Carmignano, in provincia di Prato. Lo raccontano i vini che abbiamo ripetutamente degustato e gustato in questi anni e lo racconta ancor meglio una passeggiata tra le antiche case, i vigneti e gli oliveti.

Arrivare alla Fattoria di Bacchereto da la sensazione di entrare in un altro mondo, quasi che il tempo qui si sia fermato. Lasciato il paese di Carmignano si percorrono pochi chilometri e si varca un cancello: non un’azienda agricola, ma una Fattoria all’antica maniera toscana dove accanto alla casa padronale si trovano le abitazioni dei mezzadri, i campi e tutto quanto potesse servire al buon andamento di questa piccola comunità. particolare della cantina di fattoria di bacchereto - carmignano - po

Oggi è Rossella Bencini Tesi a gestire quella che dal lontano 1920 appartiene alla sua famiglia. Qui lei pratica l’agricoltura biodinamica sia in vigna che negli uliveti e anche in cantina opera con grande rispetto delle uve che diventaranno Terre a Mano – Carmignano DOCG, Sassocarlo Terre a Mano – Bianco IGT Toscana e Vin Santo di Carmignano DOC. Tre vini: un bianco, un rosso e il Vinsanto. Tre espressioni di questo splendido territorio enologicamente poco conosciuto, ma patria della prima DOC italiana.

Il Granduca Cosimo III de’ Medici nel 1716 ha infatto individuato il territorio di Carmignano come una delle quattro zone a vocazione viticola del Granducato di Toscana indicando con precisione attraverso un bando le norme di produzione e i limiti geografici proprio come fanno oggi le DOC e le DOCG. Un’altra particolarità del Carmignano DOCG è la presenza nell’uvaggio di Cabernet Franc o Cabernet Sauvignon, vitigni che oggi molte doc italiane vorrebbero introdurre nei propri uvaggi per omologarsi alle esigenze della grande distribuzione, avere vini pronti da bere con meno anni di invecchiamento e più “drinker-friendly”.A Carmignano invece il Cabernet Sauvignon o Cabernet Franc sono presenti nei vigneti da oltre cinque secoli portati, si dice, da Caterina de Medici nel sedicesimo e i vini prodotti qui contengono da sempre queste uve di origine francese

Ma il Terre a Mano – Carmignano DOCG che nasce alla Fattoria di Bacchereto è tuttaltro che un vino omologato, si tratta invece di un vino rosso importante e di grande carattere segno che non è solo il vitigno a determinare la qualità finale di un vino… Rossella tra l’altro mantiene nell’uvaggio del proprio Carmignano accanto a Sangiovese e Cabernet Sauvignon il Canaiolo nero, un vitigno autoctono toscano che rimane ad oggi in pochissime bottiglie di Carmignano, sostituito da uve internazionali o eliminato a favore di un semplice uvaggio di Sangiovese e Cabernet.

I vigneti coprono un’estensione di 8 ettari. La scelta è stata quella di rinnovarli gradualmente partendo dalle marze scelte sulle piante delle proprie vigne che meglio si sono adattate al terroir, in questo modo si cerca non solo di mantenere una continuità organolettica nei vini ma anche di salvaguardare un patrimonio di biodiversità anche nei vigneti. Rossella è una di quelle persone che esprime una forte consapevolezza nelle proprie scelte, sa dove vuole andare con il proprio lavoro e che tipo di vino vuole proporre, ma mi sembra altrettanto consapevole dei bivi che oggi l’agricoltura si trova ad attraversare. Ci racconta dei tempi indietro quando furono prima suo nonno poi suoi padre a raccogliere i frutti di queste terre attraverso il lavoro dei mezzadri, racconto di un tempo in cui ogni casa di Fattoria di Bacchereto era occupata da una famiglia, in cui la campagna dava da vivere a tante persone e in cui ciascuno poteva mettere a frutto le conoscenze accumulate in una vita per far fruttare meglio la propria terra. Discorsi che ben si adattano ad una persona che ha scelto la biodinamica non come moda, ma come stile di vita e come modalità per relazionarsi alla propria terra. barriques di carmignano biodinamico di fattoria di bacchereto

Oggi le case che furono dei mezzadri sono messe a disposizione dei turisti e dei viaggiatori che vogliano trascorre un po’ di tempo nell’agriturismo della Fattoria di Bacchereto a contatto non solo con una realtà dove si pratica un’agricoltura realmente compatibile con la terra ma anche con una natura che ancora sorride. Sì perché oltre agli 8 ettari di vigneto e ai 60 ha coltivati ad oliveto ci si trova immersi in 90 ettari di boschi e castagneti da frutto.

Fattoria di Bacchereto è uno dei membri italiani di Renaissance des Appellations, associazione internazionale di vignaioli biodinamici presieduta da Nicholas Joli e i suoi vini sono distribuiti da Velier con il marchio Triple A.

Per noi questo di metà luglio è stato davvero un bell’incontro, la conferma di un lavoro serio ed appassionato che già avevamo percepito nei suoi vini intensi e inconfondibili.

 

 

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