Arrivò anche il giorno della mozzarella bufalina, grazie ad un amico che rientrando al nord dopo un appuntamento di lavoro nel Cilento ha pensato a noi.
Che stappare se non un Fiano?
Cardogneto 2010: paglierino nel bicchiere, limpido con riflessi verdolini.
Tappo di grande qualità, adatto al lungo invecchiamento del vino.
Annuso, la nota agrumata, una via di mezzo tra il limone maturo e il cedro, esce per prima.
Primo sorso, il vino è tagliente, giovanissimo, mi ritrovo in bocca gli agrumi accompagnati da una nota di nocciola matura ma non ancora secca.
Boccone abbondante di mozzarella, un tocchetto di pane cilentano, nuovo sorso. Buon abbimento forse il vino sovrasta un poco il latticino.
Arrivano le mozzarelle in carrozza, la temperatura nel bicchiere si fa un poco più alta, all’agrume si uniscono note di frutta secca, l’abbinamento è perfetto.
L’acidità netta ma non invadente lascia la bocca pulita, pronta ad accogliere un nuovo boccone e un nuovo sorso. Finisce decisamente lungo con ritorni di frutta secca, nocciola in primis.
Risultato bottiglia prosciugata in due in poco più di mezzora , grazie anche alla bassa gradazione alcolica (12.5°)
Concludendo: vino giovanissimo di grande struttura e (bonus) di bassa alcolicità, adatto ad un lungo invecchiamento (conservato adeguatamente arriva tranquillamente ai vent’anni come dimostrano le vecchie annate prodotte per uso famigliare).
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