Un Rosso Piceno Superiore dal taglio classico delle basse Marche: Montepulciano e Sangiovese con un piccolo saldo di Merlot. Era buono da giovane, ora è un gioiellino con davanti una lunga vita e ottime possibilità di evoluzione.
Taglio Classico delle basse Marche, Montepulciano e Sangiovese con un piccolo saldo di Merlot.
Nel bicchiere è di un bel rubino intenso, senza cedimento alcuno.
Bastano pochi minuti per sprigionare i suoi (pulitissimi) aromi.
Scomparso il vinoso la frutta rossa la fa da padrona sullo sfondo, ciliegia e prugna su tutto. Prestando attenzione escono note pepate, a sbuffi la dolcezza del sangiovese, e una mineralità gessosa.
Entra in bocca deciso, il tannino è imponente ma bel levigato, l’acidità decisa e ben integrata con tutte le altre componenti del vino.
Il legno non si sente per nulla, segno di un affinamento accurato, praticamente perfetto.
Discretamente lungo, finisce con ritorni fruttati/speziati
Lo abbiamo abbinato ad un piatto robusto, delle costine di pecora in un umidi, speziate e cucinate con un bicchiere dello stesso vino, ci stava d’incanto. In ogni caso abbinatelo a carni dal sapore deciso, anche un poco grasse, tannino ed acidità vi lasceranno la bocca pulita.
Paolo Beretta ha lavorato molto bene, era buono da giovane, ora è un gioiellino, ha ancora davanti una lunga vita e ottime possibilità di evoluzione.
In poche parole, una bevuta felice con pochi euro, chapeau.
P.S. buono anche da sbicchierare regge tranquillamente, una volta aperto, tre giorni senza particolari attenzioni.