vini, persone, territori, tradizioni

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Gli ingredienti del vino in etichetta?

etichetta-serraghia-gabrio-biniAbbiamo parlato la volta scorsa dell’uso della parola “naturale” nelle etichette dei vini e di altri prodotti alimentari. Il vino attualmente è l’unico alimento esentato dall’obbligo di indicare gli ingredienti in etichetta: due le ragioni che vengono opposte chi dice che l’unico ingrediente del vino è l’uva, chi in modo più tecnico risponde che esiste una lista degli ingredienti e degli additivi autorizzati dalla OIV e che quindi non è necessario indicarli in etichetta. Entrambe risposte facilmente confutabili.

Chi ha spiegato in modo più articolato e preciso ai motivi per cui è inutile indicare gli ingredienti nelle etichette del vino è Maurizio Gily nel suo articolo “Ingredienti etichetta, grazie no!” E’ vero che l’auspicio di avere gli ingredienti in etichetta viene dal mondo dei vini naturali e non da chi produce vino in modo convenzionale, ma non ci sembra corretto l’attacco ai produttori che nel vino usano uva e un po’ di solforosa.

In verità non mi pare che alcuna legge vieti di indicare in controetichetta tecniche utilizzate, prodotti usati in vigna e in cantina o comunque presenti, valori nutrizionali, e, volendo, fase lunare dell’imbottigliamento e della vendemmia, pratiche sciamaniche ed esoteriche etc. etc.

Sbagliato: alcuni produttori sono stati multati per aver scritto in controetichetta “vino non filtrato” o altre specifiche tecniche sul vino e le lavorazioni, il giudizio sulla conformità dell’etichetta del vino è molto discrezionale: se il funzionario ritiene l’etichetta non conforme si va in giudizio. Sorvoliamo sulle pratiche esoteriche e sciamaniche…

Se anche non è un obbligo, chi invoca la soluzione degli “ingredienti” potrebbe cominciare a praticarla lui

Qualcuno lo fa già, ma è come indicare i quantitativi di solforosa: un produttore che dichiara di usare 40mg/l di solforosa sembra un avvelenatore (accidenti! 40 mg/l!!) se chi legge l’etichetta non sa che un altro vino ne contiene magari 200 gr/l.

ho molti dubbi, e non tanto per il timore che possa danneggiare il consumo in generale (anche se il rischio esiste), ma perché sarebbe in gran parte inapplicabile, quindi disattesa senza conseguenze, quindi inutile

Probabilmente il consumatore medio non la leggerebbe neanche: chi legge gli ingredienti delle brioches del supermercato prima di darle ai bimbi per merenda? Mentre sull’inapplicabilità non sono d’accordo: l’aggiunta di additivi non si rileva solo dalle analisi del vino, ma anche dalle fatture d’acquisto (non credo che una ditta possa comprare tutto senza fattura…) o dai controlli in cantina.

Impossibile verificare l’uso o meno di lieviti selezionati (ammesso e non concesso che della cosa importi a più di un consumatore su centomila). Impossibile verificare l’utilizzo di resine scambiatrici. Impossibile distinguere tannini di quercia aggiunti o derivanti da chips da quelli apportati da una botte. Caseinati e albumine (se presenti a residuo, ma spesso non lo sono) già sono obbligatori per la recente normativa sugli allergeni (…) Cosa resta? la gomma arabica? Capirai che rivoluzione…

Rilevabili o meno dall’analisi sarebbe interessante leggere in etichetta che un vino contiene uno o più di questi additivi o ingredienti: mannoproteine, la gomma arabica citata, acido ascorbico, acido tartarico, bicarbonato di potassio, carbonato di calcio, bentonite, anidride carbonica, azoto, sostanze di origine vegetale estratte da grano e piselli, ureasi… riportiamo in fondo a questa pagina l’elenco dei Prodotti utilizzati in enologia tratto dal Codex Enologico Internazionale della OIV.

Quanto alla proposta contenuta nell’articolo di chiedere la dichiarazione in etichetta dell’uso di zucchero (nord Europa, qui è vietato), mosto concentrato o zucchero d’uva sarebbe il minimo anche se a questo proposito le istituzioni preposte dovrebbero consentirne l’uso solo in caso di annata difficile e non tutti gli anni soprattutto in annate come quelle che stiamo vivendo di evidente innalzamento della temperatura.

Un’altra informazione utile riguarda i quantitativi, ad esempio quello della solforosa aggiunta all’imbottigliamento per consentire al consumatore attento di valutare da se la differenza.

Sarebbe interessante affrontare anche tutto il capito delle pratiche di cantina, non solo quello degli ingredienti additivi e coadiuvanti, ma facciamo un passo per volta.

 

 


Fonti e approfondimenti

L’articolo di Maurizio Gily su Millevigne

 


Tabella prodotti utilizzabili in enologia – Codex enologico internazionale ed. 2011 cap 1

Monografia

Acidi alginici

Antischiumogeno (monogliceridi e digliceridi degli acidi grassi)

Acidi lattici

Acidi malici

Alcool rettificato di origine agricola

Alcool rettificato di origine vitivinicola

Ammonio (cloruro di)

Ammonio (idrogenosolfito di)

Ammonio (fosfato di) bibasico

Ammonio (solfato di)

Argon

Ascorbico (acido)

Azoto

Batteri lattici

Bentoniti

Pezzi di legno

Legni dei recipienti

Calcio (carbonato di)

Calcio (fitato di)

Calcio (tartrato di)

Caramello

Caseina

Cellulosa

Cellulosa microcristallina

Carbone enologico

Chitina glucano

Chitosano

Citrico (acido), monoidrato

Carbossimetilcellulosa

Colla di pesce

Rame (solfato di) pentaidrato

Diatomite

Dicarbonato di dimetile

Diossido di carbonio

Soluzione colloidale di biossido di silicio

D,L-tartarico (acido)

Enzimi

Preparazioni enzimatiche

Betaglucanasi

β 1-3 , β 1-6 glucanasi  (attività β-glucanasi)

Cellulasi

Cinnamil esterasi

Glucosidasi

Emicellulasi (attività galattanasi)

Pectinasi (attività pectinasi)

Pectina metil esterasi

Poligalatturonasi

Ureasi

 

Gelatina

Gomma arabica

Kaoline

Latte scremato

Lieviti secchi attivi

L(+) tartarico (acido)

Lisozima

Mannoproteine di lieviti

Membrane da elettrodialisi

Membrane da osmosi inversa

Metatartarico (acido)

Uovo (albumina di)

Ossigeno

Perlite

Potassio (alginato di)

Potassio (metabisolfito di)

Potassio (idrogenocarbonato di)

Potassio (idrogenosolfato di)

Potassio (idrogenotartrato di)

Potassio (caseinato di)

Potassio (esacianoferrato (ii) di)

Potassio (d,l-tartrato di)

Potassio (sorbato di)

Potassio (l-tartrato di)

Materie proteiche di origine vegetale

Polivinilpolipirrolidone

Resine per lo scambio di cationi

Sorbico (acido)

Zolfo (biossido di) liquido

Zucchero d’uva

Tannini enologici

Tiamina (cloridrato di)

 

Nota – monografie in corso di revisione (parte verde)

Monografia

Scorze di lieviti

Sodio (alginato di)

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