Un vino ma non solo. Un gemellaggio italo-francese, un progetto educativo per avvicinare i bambini all’agricoltura naturale. Una iniziativa di solidarietà con chi ha davvero bisogno.
Tutto ciò in una bottiglia, scusate se è poco.
Da uve Merlot e Refosco, vitigno che apparenta le due realtà del gemellaggio, raccolte e pigiate coi piedi dai bambini che hanno partecipato all’iniziativa.
Avrebbe potuto essere un bel gioco… invece…
Rubino-violaceo nel bicchiere limpido.
Al naso abbisogna di tempo per aprirsi, quindi o avete pazienza, oppure , io lo sconsiglio, scaraffate. Quando si apre è frutta rossa croccante (visciola, susina nera) , spezia (chiodo di garofano, pepe bianco) dolce e molto mobile, intrigante.
In bocca bella corrispondenza col naso, giovanissimo ma già di bell’ equilibrio. Acidità ben presente, perfettamente integrata, sapido, finale lungo, dolce.
Legno non pervenuto.
Beva entusiasmante, un sorso tira l’altro e la bottiglia finisce in un attimo. Da bere ora o nei prossimi dieci anni, ha davanti un futuro radioso.
Abbinatelo a piatti di carne rossa non troppo elaborati, servitelo sui diciotto gradi magari anche un paio in meno in piena estate.
Un vino “etico” sotto tutti i punti di vista, grazie Denis.
Lotto: L. 131009
Note di degustazione di Paolo Rusconi