L’Azienda Pepe non ha bisogno di molte presentazioni; sono noti a tutti i vertici di qualità che i loro prodotti possono raggiungere, a cui ben poche aziende oggi possono aspirare.
Questo Montepulciano non è un vino banale: o lo si ama o lo si odia, non ci sono vie di mezzo.
Consiglio vivamente di aprire la bottiglia molto tempo prima del servizio, anche due ore in anticipo, in modo tale che il vino, a contatto con l’ossigeno, possa sprigionarsi completamente.
Appena versato nel bicchiere subito colpisce per la regalità con cui si muove: passi lenti, austeri, calorosi.
Il colore sull’unghia è quello dell’amarena spenta con le venature nere dell’inchiostro.
Lacrima sulle pareti, piange. Al naso nell’immediato colpisce per le note di sottobosco, foglie secche, terra battuta, olive. Poi, roteando il calice, emergono i frutti addormentati dell’amarena sotto spirito, le note di sanguinaccio, ferro arrugginito.
Al sorso dà il meglio di sè: composto ma non piatto; la trama tannica è carezzevole e fittissima; in bocca la frutta arancio fa da padrona; infine chiude con una piacevolissima nota di china. E’ un vino che non teme il contatto con l’ossigeno, anche a distanza di più giorni continua a sbuffare note dense e la consistenza palatale è sempre ad alti livelli. E’ sicuramente una delle annate più buone che abbia mai assaggiato di questo produttore.
Abbinamenti consigliati? Oltre i piatti della tradizione abruzzese come gli arrosticini di carni ovine, lo vedo molto bene con le quaglie arrosto.
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