Cena casalinga di una sera di mezza estate. I bimbi comandano gli arancini di riso.
Per accompagnare il piatto abbinamento territoriale. Nero d’Avola (una buona metà degli arancini erano ripieni di ragù di carne con piselli).
Rinfrescata la bottiglia fino a 15°, verso nel bicchiere.
Rubino carico, eppur limpido e trasparente.
Al naso note di frutta nera, ciliegia nera, prugna, un tocco di chiodo di garofano, una sottile speziatura di noce moscata. Con l’alzarsi della temperatura fanno capolino sentori iodati, marini.
In bocca è potente, eppur ben si accompagna al piatto, il tannino si fa levigato con l’innalzarsi della temperatura nel bicchiere.
Facile da bere nonostante i 14.5 gradi alcolici, ben controbilanciati da una discreta acidità e un corpo muscoloso.
Terminiamo la cena con del pecorino abruzzese di media stagionatura, forse con questo abbinamento il vino da il meglio di sè.
Pronto da bere, potete tenerlo in cantina ancora un paio d’anni, il tappo non è adatto ad un lungo invecchiamento.
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