Stappiamo un “Notti stellate 2010” di Davide Bentivegna in arte Etnella. Un vino rosso (anche) per l’estate cresciuto sulle pendici dell’Etna
Un rosso (anche) per l’estate. Certo ti può venire voglia di rosso anche in questo torrido agosto emiliano.
Stappiamo un “Notti stellate 2010” di Davide Bentivegna, Nerello Mascalese quasi in purezza, per accompagnare un piatto di carne cruda di manzo battuta a coltello, condita al momento con olio sale e pepe bianco. Aglio e cipolla solo su una piccola parte, giusto come test.
Versiamo nel bicchiere a 15°, il vetro si fa rubino, scarico luminoso.
Fruttini di bosco, mirtillo e ribes, quella dolcezza al naso non zuccherina, piacevolissima.
Giù, primo sorso, ti colpisce il tannino levigato e l’acidità presente e ben integrata, che dona freschezza.
Con la carne cruda ci sta benissimo, pulisce la bocca, invita ad un altro boccone e relativo sorso.
Con l’innalzarsi della temperatura fanno capolino note marine, le stesse note che ti ritrovi per via retrolfattiva.
Regge anche la carne agliata e cipollata, anche se viene sprecata la qualità migliore di questo vino , ovvero la finezza.
Finale lungo, sapido.
In stagione più fresca mi piacerebbe anche con una fondue bourguignonne, con uno di quei pesciacci freschissimi che trovi solo nei mercati siculi (tipo quel sarago, ricordi Davide?), oppure con un carpaccio di daino.
Da bere ora, migliorerà sicuramente ancora per i prossimi 5 anni.
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