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Menti e il vino volutamente declassato
Avete mai notato avvicinandovi al banchetto dell’azienda Giovanni Menti a qualche manifestazione la scritta sulla maglietta che lui indossa? C’è scritto: Vino volutamente declassato. Se non vi siete fermati a chiedere spiegazioni questa è l’occasione per averle, pubblichiamo il breve scritto di Stefano Menti su questo argomento che è interessante per molti territori e molti produttori di qualità in tutto il nostro paese.

La Classica Valpolicella di Cecilia Trucchi
Siamo a Castelrotto, frazione di San Pietro a Cariano, una di quelle alture isolate della Valpolicella classica costituite da un basamento di rocce calcaree e calcarenitiche eoceniche. L’erosione provocata dalla discesa prima dei ghiacci poi dalle piogge ha costruito dei terrazzamenti naturali che attualmente sono ricoperti da un sottile strato di terra ricchi di scheletro, habitat ideale per la cultura della vite. Qui c’è Villa Bellini, una storica dimora risalente al 1400. La dimora è circondata completamente da un muro di recinzione il Brolo, equivalente veronese del “Clos” francese.
Sassaia 2009 – La Biancara
Paglierino intenso, velato. Naso molto pulito, pera alla prima snasata, poi quei sassi al sole una bollente freschezza, quando la temperatura nel bicchiere è ormai troppo alta mela cotta.
Terralba 2006 – Castello di Lispida
Bianco da tavola veneto, a base di uve Tocai con un piccolo saldo di Ribolla. Serviamo a temperatura di cantina intorno ai 14°, nel bicchiere è di un bel paglierino intenso, limpido e luminoso. Al naso è molto molto mobile, apre su note di bastoncino di liquirizia, quindi frutta gialla, su tutto la susina, e note agrumate.
Montelispida, il biomerlot di Alessandro Sgaravatti – Castello di Lispida
Ci approcciamo a questo merlot del 2003 con curiosità e con un certo timore vista l’annata torrida, insomma un poco di paura di trovare un vino “cotto”. Nel bicchiere è rubino molto intenso, leggermente velato. Il naso è davvero bello, spezie, frutta rossa matura, liquirizia a sbuffi, ampio e molto mobile.
Cana’ – La Biancara
Un Cabernet sauvignon con un saldo di Merlot (15%) vinificato senza aggiungere solforosa. Scelta coraggiosa, una sfida che Angiolino Maule ha raccolto. Prima di descrivere il vino lasciatemi fare un appunto su questa bottiglia, o meglio sull’etichetta. Leggo “CONTIENE SOLFITI NON AGGIUNTI”: scelta di grande rispetto per chi il vino lo beve,ovvero solfiti presenti ma naturali. Scelta difficile, spesso non compresa da chi applica leggi e regolamenti alla lettera.