A 14 anni dalla vendemmia assiaggiamo questo rosso friulano da uve merlot e cabernet franc.
Rubino, mattonato sull’unghia, tappo di grande qualità, perfetto.
Stappiamo un’ora prima di portarlo in tavola, ne versiamo un dito in calice, sia per ossigenarlo un pochino che per seguirne completamentel’evoluzione olfattiva.
Il mutismo iniziale se ne va in un paio di minuti e qualche girata di bicchiere, lasciando uscire aromi evoluti quanto netti. Cuoi, tabacco biondo, il ricordo di una marasca croccante, spezie orientali.
Assaggiamo. Entra leggero, si espande a centro bocca, finisce lungo lasciando una bocca dolce e pulita.
Pronte le costate, cotte sul carbone, mettiamo il vino nei calici. L’acidità ben controbilancia la marezzatura del manzo, è un crescendo di sorso-morso. Abbinamento perfetto.
Riseviamo gli ultimi sorsi ai formaggi friulani d’alpeggio. Forse il vino andava stappato un paio d’anni prima , ma in ogni caso bottiglia prosciugata e nessun lamento dei commensali.
Ultima nota. Con l’innalzarsi della temperatura esce un bellissimo fieno appena tagliato, magia del Franc.
Per tutta la cena estrema pulizia aromatica, volatile del tutto assente.
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