vini, persone, territori, tradizioni

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Un anno di dialogo con Demeter

Il Gotheanum a Dornach

Avevamo già raccontato nell’articolo “L’agricoltura biodinamica alla ricerca di una strada comune” come un gruppo di agricoltori biodinamici europei, riunito attorno alla figura di Alex Podolinski e che fa base a Tenuta di Valgiano in Toscana, stesse cercando un dialogo con Demeter International, organismo di certificazione biodinamica, per trovare una strada comune e ridefinire alcune pratiche agricole.L’obiettivo è quello di “invertire la tendenza a considerare solo i processi ignorando i risultati che pervade la nostra società in tutti i settori, a partire dalle certificazioni attraverso l’educazione fino alla giustizia.”

Dopo il 14 giugno 2012 il dialogo è andato avanti e il gruppo, che per comodità si definisce il Valgiano Group, vuole condividere con tutte le persone interessate alla biodinamica e alla certificazione Demeter i passi e le riflessioni che sono stati fatti in questi mesi. Pubblichiamo perciò integralmente questa relazione di lavoro augurandoci che possa essere utile e interessante per tutti.

Un anno di dialogo con Demeter

Alex PodolinskyIl 14 Giugno 2012, un folto gruppo di agricoltori si è incontrato a Valgiano con l’intento di trovare delle soluzioni al problema della certificazione, sia rispetto alla garanzia qualitativa nei confronti dei consumatori che rispetto ai costi sostenuti dagli agricoltori.

Tale incontro è stato promosso da Alex Podolinsky, al quale diversi agricoltori europei stanchi della burocrazia e dei costi della Demeter in Europa si erano rivolti chiedendo di essere certificati direttamente dall’Australia. Non volendo soddisfare le esigenze di pochi agricoltori ignorando gli altri, Podolinsky decise di promuovere una riunione nella quale gli stessi agricoltori europei potessero organizzarsi indipendentemente e trovare delle soluzioni che garantissero la soddisfazione di tutti in Europa.

Durante l’incontro Alex Podolinsky, avendo il vantaggio di conoscere tanti agricoltori in ogni stato ha individuato un primo gruppo che potesse formare un comitato in grado, innanzitutto, di decidere se era possibile collaborare con Demeter oppure se era necessario fondare un nuovo ente.

Nel gruppo sono stati invitati: Dimitri Dimitriades per la Grecia e per la sua esperienza con gli organismi certificatori, Jasminka Iliic per la Croazia, Vincent Masson per la Francia, Saverio Petrilli, Dora Brio, Leonardo Angeloni e Christian Panarella per l’Italia. E’ stato inoltre invitato, riconoscendone l’onestà e la buona volontà Lapo Cianferoni, consigliere di Demeter Italia (DAI) e di Demeter International (DI).

Durante la prima riunione del gruppo che ha deciso di chiamarsi “Valgianogroup” (VG) Dimitri ha chiesto inoltre che Lapo non fosse membro effettivo del gruppo ma partecipasse solo su invito. Inoltre è stato deciso di impegnarsi per prima cosa a dialogare direttamente con Demeter e solo qualora non vi fosse dialogo a fondare un nuovo ente.

Nei mesi successivi Il VG scrive una proposta inviata alla DI in Settembre (allegata in originale e tradotta). Nella proposta l’obiettivo principale è di arrivare a certificare non più il processo bensì il risultato, come già avviene in Australia. L’agricoltura biodinamica qualora applicata bene consente di strutturare i terreni e avere un espressione delle piante oggetivamente osservabile.

La DI risponde con lettera il 23/11/12 ove sostiene di voler sviluppare un sistema ispettivo capace di cogliere questa qualità e invita il VG a partecipare al processo per trovare gli appropriati strumenti per ottenere miglioramenti. Per il resto al consiglio DI sfugge la definizione di compostaggio di superficie, accetta di discutere del 500 preparato e incarica il comitato degli standard di affrontare: uso del 501, note pratiche da allegare agli standard, uso del rame in paesi a clima caldo ed invita formalmente il VG a partecipare alle confenze agricole di Dornach.

Il Valgianogroup a sua volta risponde con i chiarimenti necessari a fine Gennaio affermando che vista la quantità di temi, e non esattamente pratici, trattati nelle Conferenze, non ritiene opportuno partecipare ufficialmente ma solo attraverso qualche membro del gruppo individualmente. Cristoph Simplendorfer, membro tedesco di DI invita il VG ad un incontro nel primo giorno delle conferenze ma anche questo invito deve essere rifiutato non riuscendo in così breve tempo ad organizzarsi.

Nel mese di Febbraio dunque si tengono le conferenze agricole del Goetheanum a Dornach, titolo delle conferenze “Alliances for the Earth”, partecipano: Vincent Masson, Saverio Petrilli e Maria Bienert, invitata a unirsi al VG per la Germania.

Su invito di Simplendorfer, Bienert insieme a Petrilli e Ewald Tscheppe, invitato anche lui ad unirsi al VG per l’Austria, organizzano un gruppo di lavoro durante le conferenze su: “La Qualità Biodinamica”. il primo giorno partecipano al gruppo di lavoro più di 30 persone, molti membri di varie Demeter nazionali, che si disperderanno nei giorni successivi in altri incontri ufficiali dai quali non potevano esimersi.

Il concetto di qualità viene introdotto nella accezione più comune di qualità del prodotto finito con tutte le variabili culturali, tecniche e filosofiche che influiscono sul giudizio, arrivando, chiaramente, ad individuare che la qualità del prodotto finito (relativa) deriva sempre dalle qualità (oggettive, assolute) della struttura del terreno e del portamento delle piante, espressione diretta della “naturalità” di una pianta che vive all’interno dell’organizzazione della Natura, quest’ultimo aspetto del portamento delle piante è stato solo affrontato superficialmente, avendo concentrato il poco tempo a disposizione sulla struttura del terreno, argomento ben approfondito con esempi di zolle di terreno ed i relativi prodotti raccolti su quei terreni.

Proprio durante l’osservazione delle zolle di terra, l’ultimo giorno, di fronte all’unanime consenso ed alla generale comprensione del valore della struttura del terreno, un membro della Demeter olandese, sfidava e demoliva la generale armonia affermando di proposito l’esatto contrario della realtà, ossia che il terreno compattato era quello di buona struttura e viceversa. Suo obiettivo: dimostrare che non è possibile certificare secondo la struttura del terreno perchè essa non è oggetivamente rilevabile, mentre, l’intero consesso, aveva ormai acquisito l’intima comprensione dell’oggetività di tale termine.

Questo episodio incrinava soltanto la superficie del nostro lavoro perchè ormai sia Simplendorfer che Cianferoni e Jean-Marie de France, membro francese di DI, avevano compreso il soggetto pienamente.

Guidati dall’entusiasmo i suddetti tre esponenti di DI incontrano a pranzo Masson e Petrilli. Durante l’incontro viene identificato come primo obiettivo immediato l’inserimento del 500K o 500 Preparato negli standard DI, levando dall’illegalità tanti agricoltori di successo in tanti paesi d’Europa. Nonostante l’opposizione del resto del consiglio di DI la mozione viene presentata all’assemblea. Inoltre viene deciso di cominciare ad applicare in Francia e Italia come progetti pilota il sistema di certificazione come richiesto nella proposta del VG, inserendo l’osservazione della struttura dei terreni e l’espressione delle piante, De France e Cianferoni si accordano per scambiarsi la tabella di ispezione corretta.

Viene anche discussa la convenienza per VG a partecipare al consiglio di DI in Marzo in Olanda, all’assemblea in Inghilterra o al Consiglio di Dornach in Settembre. Dalla discussione risulta inutile la partecipazione in quanto i temi in agenda sono già troppi e non si avrebbe lo spazio necessario a trattare argomenti così importanti nel giusto modo. Masson ottiene però di poter organizzare il Consiglio di DI per la primavera 2014 in Francia. In questa occasione oltra a poter mostrare l’efficacia del metodo biodinamico applicato nel modo messo a punto da Podolinsky, sarà possibile organizzare un incontro ufficiale con il consiglio di DI e discutere apertamente dei problemi degli agricoltori europei.

Il 22 Aprile 2013 DI invia altra lettera dove ringrazia per le comunicazioni e descrive gli incontri di Dornach come “portatori di frutto” anche in vista dell’assemblea generale di Giugno. Sottolinea inoltre come ritenga di maggior valore la cooperazione di Italia e Francia nello sviluppo dei temi più che ulteriori incontri sperando che il VG supporti questo approccio. Rinnova inoltre l’invito a partecipare nuovamente a Febbraio a Dornach per continuare la “vivace discussione con più gente.”

A Giugno si tiene l’Assemblea di DI in Gran Bretagna, viene presentata la mozione di inserire il 500K o 500 Preparato negli standard e votata a maggioranza, anche se passata 9 contro 8. L’iniziale proposta di una parte del consiglio DI di consentire l’uso del 500K purché seguito dall’uso del 500 normale veniva rigettata come ridicola.

Parallelamente si svolge un altro confronto con DI da parte dei vignaioli italiani che hanno presentato un loro disciplinare più restrittivo rispetto a quello della DI. Poichè il nuovo disciplinare messo a punto dopo un anno di lavoro ed incontri con i viticoltori Demeter presenta oltre a restrizioni in temi fondamentali quali l’uso di additivi e solforosa anche tre istanze non restrittive rispetto allo standard DI:

  1. uso di legni diversi nella maturazione del vino.
  2. uso del propilene nelle cartucce filtranti.
  3. uso del logo fiore anziché la banda arancione,

esse devono essere presentate e votate dall’assemblea. Durante la presentazione delle tre istanze al Consiglio DI, alcuni membri, contrari all’uso del logo fiore, propongono unilatelarmente di ignorare la richiesta. Cianferoni sottolinea come debba essere rispettato lo spirito democratico dichiarato dalla DI presentando la proposta all’assemblea e accettando il risultato del voto. Anche in questo caso, all’Assemblea l’istanza passa.

Durante quest’anno abbiamo potuto notare come l’instancabile attività di Alex Podolinsky durante le sue ormai annuali visite in Europa stia dando risultati che affiorano dovunque, risvegliando coscienze, stimolando più attenzione e precisione nelle pratiche biodinamiche, rendendo evidenti i comportamenti senza senso o egoisti e sopratutto sostenendo gli agricoltori nell’efficacia del loro lavoro con puntuali consigli e stimoli.

Anche la fervente attività dei Masson, padre e figlio, sia nel promuovere la biodinamica sia nella puntuale presenza a Dornach, sempre pronti a mettere in luce scelte discutibili e mettere in collegamento le correnti positive, sta dando i suoi frutti.

Infine un ringraziamento particolare va a tutti gli agricoltori europei che praticano con passione e competenza l’agricoltura biodinamica seguendo le indicazioni di Podolinsky che, attraverso il loro instancabile lavoro mostrano in modo inequivocabile che la biodinamica è un metodo pratico, oggettivamente efficace di fare agricoltura e che attraverso la serenità del loro lavoro hanno contribuito in maniera essenziale a diffondere la coscienza del “far bene”, facendo sciogliere come neve al sole ogni contrapposizione ed egocentrismo.

 

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