Una delle maggiori ricchezze nelle vigne italiane sta nella molteplicità di uve che sono state selezionate e mantenute dai vignaioli nel corso dei secoli. Ancora oggi sono innumerevoli e ci regalano vini straordinari.
Dogliani: dolcetto 2.0
Decido di arrivare per la strada tortuosa, per godermi l’autunno delle vigne di Langa. Piano piano le foglie appena ingiallite del nebbiolo lasciano spazio al rosso, intenso quasi violento del dolcetto. Ci siamo, il profilo delle colline si fa più duro, gli affluenti del Tanaro hanno lascito segni profondi. Via di corsa al luogo di ritrovo del Dogliani 2.0.
Un vino da salvare: la Vernaccia di Oristano
La DOC Vernaccia di Oristano, vino culto dell’enologia della Sardegna fino agli anni 80, è da diversi anni in regressione, ma per la sua particolarità e per l’eccellenza che spesso è in grado di esprimere merita di essere salvata e valorizzata.
Dolcetti a Cascina degli Ulivi
Questi Dolcetti assaggiati nella degustazione tenutasi a Cascina degli Ulivi il 5 maggio 2010. Un grande grazie a Stefano Bellotti e tutto il suo staff per l’ospitalità (ambiente spendido e stuzzichini confezionati con i prodotti biodinamici dell’azienda buonissimi). Grazie anche a tutti i produttori che sono intervenuti arricchendo la degustazione con le loro opinioni e a quelli che ci hanno fornito i campioni in assaggio.

La terra di mezzo. La storia di Ruche’ e Zanel
Nato da un incontro con Nadia Verrua alla Cascina Tavijn, questo articolo racconta di un vitigno antico e della terra che lo ha accolto e conservato fino ai giorni d’oggi: il Ruché, storico vitigno del Monferrato insieme allo Zanel. Una storia di uomini e terra, di viti e vitigni sullo sfondo dell’abbandono delle campagne del secondo Novecento. Un vino che ha saputo ottenere grandi riconoscimenti con il suo piccolo nome…
Viticoltura eroica: Rossese, Dolceacqua e dintorni
Un vino di frontiera, ai limiti della porzione più occidentale della Liguria , in prossimità dei confini geografici che la dividono dalla Francia. Una nicchia di produzione limitatissima per un vitigno autoctono poco conosciuto, anche a causa dell’esigua produzione, ma che esprime l’anima di un territorio con schiettezza e carattere. Un vitigno delicato e ostico da coltivare, in condizioni difficili per conformazione del territorio e per esposizioni molto differenti. Più clemente il clima, contrastato dalla freschezza che giunge da nord, e la dolcezza marina che sale dalle spiagge, spesso visibili dalle vigne. Poche le annate disgraziate a vantaggio di una confortante continuità di vendemmie mediamente buone o eccellenti.
Sangiovese, vitigno schizofrenico…
Per iniziare a parlare di Sangiovese siamo andati a chiedere a due enologi che lavorano su diversi territori della Toscana e quindi con il Sangiovese in diversi terroir. Si tratta di Dario Parenti e Filippo Artini di Le Uve.