I grandi Baroli di Bartolo Mascarello e quelli che ancor oggi continua a fare con estremo rigore sua figlia Teresa Mascarello sono impossibili da dimenticare ma oggi vogliamo parlare di un altro aspetto per cui Bartolo Mascarello è stato un uomo che ha dato tanto ai vini e ai vignaioli italiani: il suo rispetto per la tradizione e per quello che la natura sa dare.
Bartolo ha saputo trasmettere a Teresa quegli insegnamenti sulla vinificazione che lui stesso aveva eriditato dal padre: vini tradizionali, ottenuti senza l’impiego di tecnologie moderne e senza piegarsi alle mode. Accanitamente avverso all’impiego delle barriques estranee alla tradizione di Langa e spesso utilizzate come scorciatoie per cercare in ottenere in poco tempo quello che solo il Tempo può donare al vino: complessità, eleganza, maturità.
Bartolo ha espresso le proprie idee con i fatti e con le parole: mantenendo inalterati i propri vini nel tempo, scrivendo, parlando e alla fine dipingendo ad una ad una le etichette. Esse sono state per lui uno strumento per parlare, esprimono l’amore per la propria terra, per l’uva, per le colline; esse gridano al mondo quali sono i valori importanti da rispettare e da portare con se nel proprio lavoro di vignaioli e nella propria vita; sanno essere anche molto ironiche come lo era lui. In questo momento preelettorale ci sembrava giusto ricordare questa etichetta “No barrique no Berlusconi” e la sua storia non come ennesimo slogan partitico, ma come invito a riflettere su quali siano i valori che stiamo perdendo e che giorno dopo giorno quest’Italia del XXI secolo sta perdendo di vista. Il Barolo di Bartolo Mascarello ha da sempre la propria etichetta “istituzionale”, ma da quando Bartolo si è malato e ha dovuto rinunciare a molti lavori di vigna e di cantina di fianco all’etichetta ufficiale sono comparse le bellissime etichette che lui stesso disegnava e dipingeva a mano. La famosa etichetta “No barrique no Berlusconi” è stata disegnata nel 1995 ma è diventata famosa durante le elezioni del 2001 quando si sono sfidati Berlusconi e Rutelli: l’enolibreria di Gigi Marchisio ad Alba aveva esposto la bottiglia con questa etichetta insieme ad alcuni libri, i carabinieri l’hanno sequestrata accusando l’enotecario di pubblicità elettorale al di fuori dagli spazi consentiti. Inizialmente sorpreso e preoccupato Bartolo ha subito reagito con la sua inconfondibile ironia aggiungendo una fascetta bianca all’etichetta con su scritto “censura”. Questa bottiglia è poi stata esposta in un altro negozio di Alba. In seguito l’etichetta si è evoluta, è stata aggiunta la fotografia di Berlusconi nell’angolo in alto a destra coperta da una finestrella di carta con disegnata sopra una coccinella che volendo si può chiudere per nasconderlo “nei giorni in cui non ce la fai a guardarlo”.
Raccogliere tutte le etichette in una mostra è impossibile, esse girano per il mondo insieme alle bottiglie che hanno vestito o che hanno accompagnato nelle scatole, ma sarebbe davvero una delle mostre più belle che il mondo del vino può immaginare: ognuna di esse racconta tanto e sono anche molto belle da vedere!
Abbiamo voluto dedicare a Bartolo Mascarello un ricordo e speriamo che possa servire a tante persone come esempio nel proprio lavoro di vignaioli.