Una bottiglia dimenticata in cantina, un grignolino che ben si presta ad un medio invecchiamento, un piccolo capolavoro di Nadia Verrua di Cascina Tavijn
Semplice cena a base di affettati e formaggi, perchè non riassaggiare questo grignolino con qualche anno sulle spalle? Tappo perfetto, bene, versiamo.
Rubino scarico, limpido e luminoso, unghia leggermente aranciata. Immediatamente è chiuso al naso, bastano 5 minuti e un paio di girate di bicchiere per farne uscire l’essenza.
Un ricordo di ciliegia quasi sottommesso da un mix di erbe alpine, piccolissime note animali a sbuffi.
Assaggiamo il tannino si è levigato, è sempre ben presente ma addolcito dagli anni. Entra in bocca deciso, sembra sparire un attimo, poi torna imperioso e deciso.
Sapido, giustamente acido, tornano, per via retronasale, le erbe alpine e il ricordo del frutto. Il naso resta mobile per tutta la cena, mai un sentore prevarica gli altri, è un rincorrersi continuo.
Fantastico con la bresaola e i formaggi vaccini da alpeggio a media stagionatura, non ci sta assolutamente con il gorgonzola stagionato, evitate pure i salumi grassi come lardo o pancetta.
Potreste metterci a fianco anche carni rosse non troppo impegnative (bollito misto), o, perché no, una robusta zuppa di pesce cucinata in bianco.
Concludendo un bicchiere maturo, assolutamente godibile, facilissimo di beva , di bella eleganza.
Peccato fosse l’ultima bottiglia, mi sarebbe piaciuto risentirlo tra qualche anno ad aromi terziari completamente formati.
Il produttore e i suoi vini: Cascina Tavijn