Meno di duemila bottiglie prodotte per questo vino territoriale ed essenziale fin dalla concezione, un Nero d’Avola che riesce a coniugare bevibilità e complessità a dispetto di una struttura che risulta ancora da smussare a causa dell’età. Non vi aspettate un rosso rotondo all’insegna dell’avvolgenza, perché il lavoro effettuato da Antonio e Natalia Simeti è chiaramente finalizzato a garantire bevibilità e versatilità ad un vino troppo spesso frainteso e avvilito nelle proprie possibilità espressive.
Bosco Falconeria è ad ogni modo uno dei nomi dell’ “altra” Sicilia, quella che vuole raccontarsi senza badare alle richieste del marketing. Colore rosso rubino intenso con riflessi violacei. Olfatto non immediato ma intrigante e persistente, all’insegna di una ciliegia matura che apre un quadro nel complesso seduttivo, arricchito da note selvatiche e vegetali. Con la permanenza nel calice emergono altri richiami, su tutti quello della cannella. Al palato risulta da subito giovane, con un tannino ancora un po’ rude che ne condiziona la progressione. La stoffa pare tuttavia esserci tutta, anche per via della sapidità e di un frutto godibile che regala al sorso una persistenza invidiabile senza risultare stucchevole né appesantire il quadro complessivo.
Abbinamenti consigliati: primi piatti con sughi a base di carne, arrosti, ma anche pesci grassi in umido e formaggi a media stagionatura.
A cura di Marco Arturi
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