Ecco un passito rosso non scontato, non stucchevole, non monocorde. Il Cristino di Alice Bollani, aleatico in purezza prodotto nel segno della naturalità in meno di 7 mila bottiglie sull’isola di Capraia, è un vino dotato di una comunicatività diretta e di una vivacità espressiva insospettabili in un prodotto della categoria. Eleganza, intensità, suadenza e profondità lo caratterizzano senza che ci sia dazio da pagare in termini di fruibilità o piacevolezza. A renderlo unico è l’equilibrio tra le componenti, che ci racconta un territorio vocato ma anche un talento interpretativo di primo piano. Difficile non emozionarsi di fronte a un vino come questo.
Colore rosso granato luminoso Il naso, caratterizzato da una notevole finezza, è nervoso e vivace. Il quadro è suadente: rosa rossa, fragola, ciliegia sotto spirito, amaretto e sentori minerali piuttosto netti vanno a ricomporsi in un insieme di grande fascino. L’attesa nel bicchiere ci regala sorprendenti sentori agrumati. In bocca una buona spalla acida fa da sostegno a una struttura netta e sostanziosa, corroborata da una trama tannica di tutto rispetto in quanto a impeto e fattura. La dinamica gustativa è da manuale, un piccolo capolavoro di equilibrio e armonia. Nessun cedimento, nessun eccesso di morbidezze in chiusura. Lunghissimo e persistente.
Abbinamenti consigliati: oltre al classico cioccolato fondente pasticceria secca, crostate, formaggi stagionati.
Recensione a cura di Marco Arturi
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