Figlio di un’annata non semplice, il Gibril è figlio di una concezione che mira a privilegiare gli aspetti meno irruenti della viticoltura siciliana, controbilanciando gli eccessi. Lo produce un viticoltore che si sta imponendo all’attenzione degli appassionati per le scelte coraggiose che caratterizzano il suo operato. Questo vino – nerello mascalese in purezza prodotto in circa 4mila bottiglie – esprime una natura fragile e tenace allo stesso tempo, mettendo in evidenza la combinazione tra un frutto dalla delicatezza sommessa e una trama tannica di tutto rispetto; è un vino che nasce con ogni evidenza dalla convinzione che la Sicilia abbia ancora molto da esprimere e che i suoi vitigni presentino potenzialità espressive ancora in larga parte inesplorate.
Colore rosso rubino limpido. Al naso, dopo qualche esitazione iniziale, riesce a manifestarsi in maniera autorevole attraverso una dinamica olfattiva non eccessivamente complessa ma profonda. Sentori floreali e agrumati e toni speziati si alternano con il passare dei minuti in un quadro suadente e di indubbio fascino. Al palato una trama tannica fitta ma calibrata e una massa fruttata quasi carnosa garantiscono una discreta progressione; la chiusura senza strappi prelude a un finale lungo e caratterizzato da piacevoli ritorni.
Abbinamenti consigliati: zuppe di legumi, stracci di grano saraceno al ragù di lepre, formaggi a media e lunga stagionatura. Servitelo sui 16-18°.
Note a cura di Marco Arturi