Generoso e intenso, tipico figlio della filosofia produttiva di Ezio Trinchero: il Runchet è un Freisa anomalo, capace di stupire per la complessità, la struttura e la personalità da grande rosso. Quaranta giorni di macerazione possono sembrare una pratica estrema per un Freisa, ma rendono questo vino affascinante e dotato di un notevole potenziale evolutivo, quindi capace come pochi altri campioni di restituire dignità a un vitigno troppo spesso sottovalutato. Non appaia irriverente dirlo: il Runchet è in grado di sorprendere positivamente gli amanti del nebbiolo, del quale richiama diverse caratteristiche. Di sicuro interesse il rapporto qualità prezzo.
Colore granato maturo. Il naso è inizialmente condizionato da una viola sovrastante, poi si distende in una complessità solida, coinvolgente e di notevole suadenza, da vino importante: toni floreali (viola, appunto, ma anche rosa canina) sorretti da profumi di lampone e amarena; richiami di terra bagnata, corteccia e liquirizia chiudono insieme a una nota speziata. Grande forza espressiva. In bocca l’ingresso è deciso e agevola uno sviluppo gustativo caparbio, sostenuto da una freschezza e una struttura tannica robusta e ben calibrata utili a contenere l’esuberanza alcolica. Notevole la corrispondenza con l’olfatto. Buona la chiusura con finale apprezzabile, anche se un filo di profondità in più avrebbe forse consentito al frutto, comunque nitido e masticabile, di esprimersi in maniera più compiuta. Invoglia al bicchiere successivo. Consigliamo vivamente di stappare la bottiglia con una mezz’ora di anticipo rispetto al servizio, possibilmente a una temperatura di 18°. Pronto alla fruizione, anche se non è comunque in fase discendente.
Abbinamenti consigliati: primi della tradizione piemontese, bolliti misti.
Recensione a cura di Marco Arturi