E’ una lettura del timorasso semplice ma non didattica, quella del San Vito di Valli Unite, che lascia trasparire in maniera inequivocabile un grande rispetto per il territorio e per un vitigno che non finisce di stupire per le sue qualità. Tutto giocato sul contrasto tra acidità e morbidezze, questo è un campione di buona struttura che riesce (è del resto una delle caratteristiche principali del vitigno) a non risultare stancante o noioso. Potenzialmente è molto longevo. Forse deve ancora crescere in quanto a personalità rispetto ad altri prodotti, ma la sua pulizia ne fa un vino di grande interesse, davvero estroverso e generoso.
Colore giallo paglierino luminoso con riflessi verdolini. Al naso si presenta estremamente aperto, complesso e fragrante in un quadro di grande pulizia e piacevolezza. Pera e foglia di pomodoro in bella evidenza, note floreali di acacia e biancospino, accenni minerali. Al gusto si concede senza ritrosie, pur mantenendo una certa disciplina di fondo. La notevole acidità sostiene uno sviluppo gustativo armonico e corretto. Energico, pieno, caratterizzato da buona freschezza e sapidità. La chiusura è abbastanza lunga e senza cedimenti.
Abbinamenti: in attesa dell’evoluzione, consigliamo di provarlo con una tagliata di tonno o con del salmone. Tra i primi potrebbe valorizzare un buon piatto di trenette al pesto. Naturalmente portato per accompagnare carni bianche, può essere accostato a un tortino di verdura. Tra i formaggi lo vedremmo ottimamente con i caprini. Servitelo fresco ma non ghiacciato. Lotto: L. 04.04.09