Mais mon amour Mon doux mon tendre mon merveilleux amour De l’aube claire jusqu’à la fin du jour Je t’aime encore tu sais je t’aime La chanson des vieux amants – Jacques Brel
A dodici anni dalla vendemmia questa Valpolicella non è più una signorina si è fatta donna matura, splendida con le sue prime rughe. Rubino, limpido e brillante, leggero cedimento sull’unghia. Al naso il frutto ha lasciato spazio a sentori complessi, spezie cuoio note balsamiche quasi salmastre. Torna con l’innalzarsi della temperatura la confettura di marasca, e fa capolino il legno d’ulivo incenerito, un quasi incenso. Bocca strepitosa una volta lasciato distendere il vino nel bicchiere, eleganza a non finire, sapidità al limite del salato, acidità netta mai fastidiosa, ritorni per via retronasale della confettura di marasca. Finale pulitissimo, lungo, piacevolmente sgrassante.
Bellissimo da bere ora e ancora per i prossimi 5 anni. Lo abbiamo abbinato ad un arrosto di vitello, ma potete metterlo con formaggi di media stagionatura, oppure con primi piatti al rugù in bianco non troppo intensi, o bolliti misti.